Bernini Gian Lorenzo

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Bernini Gian Lorenzo

 

Bernìni, Giàn Lorènzo (Napoli 1598-Roma 1680) Architetto, scultore e pittore, scenografo, costumista, commediografo, realizzò concretamente l'unione di tutte le arti, che costituiva uno degli ideali dell'uomo rinascimentale. Fu allievo del padre Pietro Bernini (Sesto Fiorentino, Firenze 1562-Roma 1629). Con il collega e rivale, Francesco Borromini, fu uno dei protagonisti principali del Seicento romano. La sua opera scultorea, contraddistinta dal ricco movimento e dall'uso delle forme scenografiche, che animano di dinamicità i soggetti classici raffigurati, rimane uno degli esempi più insigni del barocco e costituisce uno dei risultati più alti dell'arte italiana. Tra le sue opere di scultura romane si ricordano Enea e Anchise (opera realizzata insieme al padre Pietro), Ratto di Proserpina, David (1623) e Apollo e Dafne (1622-1624), il Ritratto del cardinale Scipione Borghese (1632) della galleria Borghese, la cattedra di San Pietro (in marmo, bronzo e stucco dorato, 1657-1666), l'Estasi di Santa Teresa in Santa Maria della Vittoria (Cappella Cornaro, 1644-1652), la fontana del Tritone (in piazza Barberini, 1640) e quella dei Fiumi (in piazza Navona, 1648-1651). Ugualmente notevoli sono le opere architettoniche. Debuttò come architetto ad appena ventisei anni, quando il nuovo papa, Urbano VIII Barberini, gli commissionò il Baldacchino di San Pietro (una specie di tabernacolo sostenuto da quattro colonne, posto sopra l'altare maggiore, con lo scopo di indicare visivamente la sottostante tomba del martire). Il difficile compito di non turbare lo spazio michelangiolesco viene risolto con una costruzione apparentemente mobile, alleggerendone le colonne mediante linee avvitate e l'uso di materiali compositi (bronzo con dorature, legno e marmo, 1624-1633). Nel 1642 ricevette da papa Urbano VIII l'incarico di realizzare il monumento funebre da collocare nell'abside di San Pietro (1642-1647). Anche in questo caso, il lontano richiamo delle tombe medicee viene elaborato dinamicamente, attraverso l'uso sapiente del marmo bianco e del bronzo. Con il pontificato di Alessandro VII Chigi, Bernini realizzò la Cattedra e il Colonnato di San Pietro (1657-1665), la Scala regia in Vaticano (1656-1667), la chiesa di Sant'Andrea al Quirinale (1658-1670), il palazzo Barberini (iniziato nel 1625 da C. Maderno con l'aiuto del Borromini, compiuto nel 1633) e il palazzo di Montecitorio (1650-1655). La fama lo portò anche a Parigi, dove eseguì ben tre progetti per il Louvre (1665). Delle opere architettoniche, quella più imponente (284 colonne, 88 pilastri e una corona con 162 statue di santi) e universalmente nota è il colonnato di San Pietro. L'artista è riuscito a trasfondere un fortissimo significato simbolico nella struttura a pianta ellittica che abbraccia idealmente tutta la cristianità.

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario..doc

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it/

 

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