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Una breve storia del cinema scientifico
Era il 28 Dicembre del 1895 quando i fratelli Lumière stupirono il mondo con la prima proiezione pubblica. Il cinema, la così detta settima arte, nacque ufficialmente allora, anche se i primi passi furono mossi nel 1873 grazie all’impegno di un astronomo, un fotografo e un fisiologo.
Le immagini in movimento (“la fotografia che si muove”), antenate del film vero e proprio, vennero concepite come un prezioso strumento di ricerca scientifica, oltre che di divulgazione. Ed è strano considerare come il più potente mezzo di intrattenimento dei nostri giorni, sia nato con scopi molto più “seri”, sintetizzabili in due sole parole: didattica e ricerca (la vera nascita del cinema).
La stessa storia del documentario, che comprende al suo interno il “film scientifico”, segue l’evoluzione del cinematografo fin dai suoi albori.
In Italia, la nascita del documentario è legata ai nomi di Roberto Omegna, Arturo Ambrosio e Luigi Maggi. Il Breve filmato su Galileo Galilei, ad opera di Ambrosio e Maggi, fu uno dei primi esempi di documentario storico dedicato ad un personaggio scientifico (Cinema e scienza in Italia).
Agli inizi del novecento, ci fu un crescendo di produzioni che riguardarono diversi Paesi del vecchio continente come Francia, Inghilterra, Germania, Danimarca e Russia, legati anche alla nascita di numerose scuole (vedi: il documentario). In tal contesto vanno citati il francese G. Méliès (Voyage dans la lune, 1902 e Les rayon Roentgen, 1898), lo spagnolo Segundo de Chomon (Eclipse de sol, 1905) e l’inglese Robert William Paul (The motorist, 1905)
Ma uno dei più grandi maestri del documentarismo scientifico fu Jean Painlevè (ne ho già parlato qui), fra le sue opere, va certamente menzionata: “Images mathématiques de la quatrième dimension”del 1937.
Nel 1924, fu fondato in Italia l’Istituto Nazionale LUCE (L’Unione Cinematografica Educativa) che avvalendosi dell’impegno di numerosi registi e giornalisti, diede vita a reportages di buon livello tecnico, molto spesso rovinati, nel loro intento didattico, dalla massiccia presenza di messaggi di propaganda del regime fascista.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, a partire dagli anni trenta, ci fu una produzione abbastanza vasta di film dedicati alla vita di scienziati famosi; la Madame Curie di Mervyn LeRoy ne è un esempio.
Sempre a partire dagli anni trenta, la Paramount Pictures produsse la Popular Science Film Series (1935 – 1949) dai chiari intenti divulgativi. Per farvi un’idea di come potevano essere questi “corti” andate su questo link.
Per concludere, vorrei parlarvi dei film divulgativi della Walt Disney (di sicuro ricorderete Paperino nel mondo della Matemagica).
Negli anni cinquanta, la Disney produsse diversi lungometraggi sul programma spaziale americano con la collaborazione di Wernher von Braun. Riporto alcuni dei titoli: Man in Space e Man and the Moon (entrambi del 1955), Mars and Beyond (1957). Film, che oltre ad attrarre l’interesse del pubblico americano, attrassero anche e soprattutto quello dei russi.
Oltre a questi, nel 1957 uscì “Il nostro amico Atomo”, film “leggermente” propagandistico volto a celebrare l’avvento dell’era nucleare. Tutti i baby boomers furono costretti a vederlo negli auditorium delle loro scuole. Su wikipedia leggiamo infatti: "Walt Disney's classic 1956 indoctrination tool that nearly every American of a certain age remembers reading in school (in between duck and cover drills, of course). One of the first examples of commercial "synergy," this book was a tie-in to the film of the same name as well as an exhibit at Disneyland's Tomorrowland. All three projects sought to present the cheerful, non-destructive side of the atom in entertaining and, in hindsight, absurdly naive way" ..... "a joint effort of various minds and interests to make the concept of atomic power something to look forward to, not fear, as we headed into the space-age".
Per chiudere questa breve storia sul cinema scientifico, aggiungo soltanto che negli anni 60/70 i documentari televisivi sostituirono quasi del tutto quelli cinematografici … lentamente, si arriverà al documentario d’oggi, a Superquark …o a Cosmo e a personaggi come Carl Sagan, Michio Kaku o il nostro Piero Angela.
Per approfondire:
Scientific Films: USA
Streaming-Madness
lib.berkeley.edu
The Atomic Age Cartoon: A Is For Atom - General Electric (1952)
Fonte: http://controscienza.blogspot.it/2010/10/una-breve-storia-del-cinema-scientifico.html
La Rassegna internazionale del film scientifico-didattico di Padova, 1956 – 1975
C’era una volta a Padova la “Rassegna internazionale del film scientifico-didattico”, una parentesi di grandeur cinematografica per la città durata quasi 20 anni, dal 1956 al 1975, eclissata oggi in un profondo oblio.
Protagonisti della manifestazione sono l’università patavina, alcuni suoi illuminati docenti, il teatro Ruzante, il documentario scientifico-didattico e la Mostra del cinema di Venezia.
La rassegna veneziana contava fin dagli esordi su una varietà di titoli a carattere pedagogico o scientifico che dal ’49 vennero riversati nelle “sezioni speciali”, per poi meritarsi, l’anno successivo, l’istituzione di una mostra ad hoc. Siamo però ancora a Venezia e mancano altri sei anni al debutto della rassegna padovana, ma è proprio in questo periodo che matura, tra gli organizzatori della mostra del lido, un senso di inadeguatezza nel giudicare da un punto di vista strettamente cinematografico pellicole altamente specializzate.
È da qui che prende avvio “l’avventura” padovana, guidata da alcuni docenti universitari che da tempo si occupano attivamente di cinema, in primis il grande pedagogo Giuseppe Flores D’Arcais, pioniere nell’utilizzo di nuove tecnologie ai fini dell’insegnamento.
Nasce così l’idea di una manifestazione interna all’ateneo patavino e in stretta collaborazione con la mostra veneziana, rivolta a tutti gli stati e università del mondo, allo scopo di presentare le pellicole specializzate in una sede più opportuna, con l’apporto critico di docenti e studiosi in grado di valutare gli aspetti più strettamente scientifici delle opere in concorso.
Tra il 30 ottobre ed il 4 novembre del 1956 si svolge la prima delle 18 edizioni in cui si declina la Rassegna.
Luogo privilegiato per le proiezioni è il teatro Ruzante, negli anni sostituito dalla più capiente aula Morgagni del policlinico. Sede delle premiazioni, invece, l’austera sala dell’archivio antico al Bo, il palazzo centrale universitario al quale vengono intitolati i premi in palio, il “bucranio” d’oro, d’argento e di bronzo.
18 edizioni, 1220 film in gara, una media di 17 nazioni per edizione, tutti i continenti rappresentati e nomi di registi entrati nella storia del cinema come l’eclettico Alain Resnais e il tre volte premio Oscar Frank Capra.
10-16 novembre 1975, in questi giorni si consuma l’ultimo capitolo di un’esperienza durata quasi due decenni. L’epilogo si percepisce, anche se a distanza di un trentennio, amaro e sofferto negli ultimi carteggi tra gli organizzatori. Problemi economici e organizzativi, questi all’apparenza i motivi che hanno messo fine all’avventura padovana nel mondo della celluloide specializzata.
Fonte: http://cinema.tesionline.it/cinema/approfondimento.jsp?id=3042
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